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Domu Mia. perché questo nome?
In sardo significa "casa mia", inteso anche come nido d'accoglienza. Si è voluto quindi sottolineare l'importanza di questa nuova "casa" per i bambini e i ragazzi che verranno ospitati, evidenziando soprattutto il calore e l'affetto che li accompagnerà.
La casa che ospita il progetto ha un valore particolare per lei. perché questo gesto?
Ho donato la casa paterna, in cui sono cresciuto trascorrendovi un'infanzia felice.
Da tempo non ci abitavo più, ma non volevo venderla. Desideravo permettere ad altre persone, meno fortunate, un'infanzia ed una giovinezza altrettanto felici, circondate dall'affetto di una famiglia.
La storia del rapimento di Attilio Mazzella, cui e' dedicato il progetto, che peso ha avuto nel suo impegno per la collettività?
La grande sofferenza con cui ho vissuto la perdita di mio padre è stata elaborata nel tempo, prima con il mio impegno nel consolidare l'attività della nostra azienda che con la scomparsa di mio padre aveva subito un fortissimo contraccolpo, poi con la fondazione del Comitato Contro i Sequestri di persona che grazie al sostegno di tutte le associazioni ed istituzioni sarde, è riuscito ad infliggere colpi decisivi all'Anonima.
Nonostante il successo e gli obbiettivi raggiunti desideravo ancora fare qualcosa in memoria di mio padre, qualcosa che lasciasse un segno indelebile trasformando il dolore in un progetto di accoglienza per dare un futuro di serenità a tanti giovani che purtroppo vedono solo il lato buio della vita, aiutandoli ad emergere con un nuovo progetto di vita improntato sull'amore.
Voglio dedicare a mio padre, Attilio Mazzella,testimone instancabile di tanti propositi realizzati e all'Amore che ha dato alla nostra famiglia, questo progetto che si realizza.
Perché questo progetto e' diverso dalle altre case di accoglienza per minori senza famiglia?
Perché i bambini tolti dalla strada, quando escono dalle Comunità ritornano in strada, e in ogni caso in maniera inevitabile quando sono maggiorenni.
Se non sono in grado di reinserirsi nella società, andranno a perdersi nuovamente perdendo in breve tempo gli effetti ed i benefici ottenuti nella precedente permanenza nelle Comunità.
Il progetto Domu Mia, invece, è il primo in Italia che prevede, se necessario, la permanenza dei ragazzi nella struttura fino a ventun'anni; curando il loro reinserimento sociale fino al completamento degli studi predisponendo borse di studio all'università, percorsi di formazione professionale, sino all'ingresso nel mondo del lavoro con l'obbiettivo di fare di loro degli uomini di successo in tutti i campi della vita.
Un imprenditore come lei favorirà l'inserimento nel mondo del lavoro di questi ragazzi, direttamente con le sue aziende?
Si, e non soltanto all'interno delle mie aziende, ma anche all'interno delle aziende di altri imprenditori amici che si sono impegnati per questa parte del progetto.
Isperantzia e' una onlus che in sardo significa avvenire, futuro, speranza. Per noi anche gioventù. E' il nome che si sono volute dare decine di organizzazioni sociali che si occupano di bambini e ragazzi che hanno bisogno di aiuto, creando una federazione che vuole migliorare il livello dell'intervento assistenziale e riabilitativo. Proprio un progetto di cui andare orgogliosi,
di quelli che sarebbe bello far copiare a tutti coloro che vogliono provare la bellezza e la forza di una vera rete solidale, senza interessi di parte, senza doppi fini, solidale fino in fondo. Tante organizzazioni che gestiscono case e comunità e che, pur strutturate in modo diverso tra loro, si riconoscono nelle caratteristiche costitutive che sono proprie di Isperantzia, ben 14 quelle che da subito hanno aderito costituendo la nuova federazione (parliamo di venti comunità con circa 200 bambini e ragazzi ospiti).
Il 26 novembre 2008 si è tenuta la prima assemblea dei soci che ha visto la partecipazione, tra comunità socie e non, di ben 34 organizzazioni, per un totale di circa 40 comunità che accolgono 240 bambini. Si è discusso insieme con l'assessore regionale Nerina Dirindin e il direttore generale delle Politiche Sociali Remo Siza sugli sviluppi degli interventi dedicati ai bambini e ragazzi abbandonati, non accompagnati o allontanati dalla famiglia in Sardegna. L'immediato futuro vede Isperantzia impegnata nella realizzazione di un progetto formativo che coinvolgerà un centinaio di educatori che lavorano nelle comunità dell'isola, ed in un'azione di persuasione nei confronti delle istituzioni per la creazione di un'anagrafe telematica che consenta agli operatori coinvolti e alle istituzioni interessate di avere dati certi ed aggiornati sui minori ospiti di comunità comunità di accoglienza.
Per saperne di piu', visita il sito web www.isperantzia.it, dove puoi leggere lo statuto, leggere degli incontri e degli appuntamenti prossimi, avere informazioni e aderire alla federazione Isperantzia.
Giorgio Mazzella è Presidente della Banca CIS da quasi nove anni.
Precisamente da Giugno 2000 quando venne nominato dall'allora amministratore Carlo Salvatori e confermato dai successi amministratori di Banca Intesa per tre legislature.
Da allora la Banca ha raggiunto grandi traguardi.
Le sofferenze di Banca CIS, all'inizio del suo mandato, erano di sette volte superiori rispetto alla media nazionale, oggi sono inferiori, e si attestano su un dato dello 0,4%.
Oltre ad aver dato il suo contributo nel rilancio economico di Banca Cis, dall'inizio del suo mandato ha rinunciato al suo compenso di Presidente che viene destinato ogni anno in varie azioni di beneficenza
per i bambini delle case famiglia della Sardegna.
La Banca CIS, ai sensi dell'articolo 31 dello Statuto, ha istituito nel 2006 un fondo destinato alla beneficenza e al sostegno di opere di carattere sociale e culturale. Nel fondo annualmente confluisce una parte degli utili non distribuiti ai Soci che ammonta a 500 mila euro.
Da qui, sempre su iniziativa del Presidente Giorgio Mazzella, sono nati tre progetti destinati ai 400 bambini ospitati nelle 50 case famiglia della Sardegna.
Il primo, denominato "Paghette settimanali" prevede l'erogazione di somme di denaro che, una volta all'anno, vengono distribuite, tramite gli operatori delle Comunità Alloggio, ai piccoli ospiti. Sono somme che i bambini possono utilizzare per le loro necessità quotidiane, per le attività sportive o, in casi di necessità, per cure mediche e specialistiche.
Ogni sei mesi gli educatori forniscono alla Banca un resoconto dettagliato delle spese sostenute.
Tra novembre e dicembre si svolge l'attività dei "Pacchi dono". Attraverso una collaborazione con alcune aziende di abbigliamento, Banca CIS acquista migliaia di capi che vengono
donati ai bambini in occasione del Natale. Gli indumenti sono confezionati all'interno di grandi sacchi con fiocchi colorati che gli educatori ripongono sotto l'albero in attesa della Festa.
L'ultimo progetto, inaugurato circa un mese fa, è rivolto ai ragazzi che al compimento della maggiore età sono spesso costretti ad abbandonare le Comunità. La maggior parte di essi, non avendo una famiglia finisce sulla strada, senza soldi e senza lavoro. Con l'obiettivo di fornire loro un piccolo sostegno economico, la Banca ha donato a ciascuno una carta prepagata "Intesa Flash" con un credito mensile di 200 euro che verrà erogato sino al compimento del ventesimo anno di età.
Annualmente CIS organizza un'intera giornata dedicata a tutti i bambini, i ragazzi e i loro operatori per creare un momento di socializzazione e divertimento con cabarettisti, cantanti e
personaggi dello spettacolo.
In occasione della festa tenutasi lo scorso giugno, il Presidente Mazzella ha voluto incontrare i ragazzi maggiorenni e ha assunto con loro un importante impegno: sottoporre i curricula agli imprenditori, agli artigiani e ai commercianti delle province sarde per offrire l'opportunità di un inserimento nel mondo del lavoro.
Il 7 marzo del 2009 viene nominato Presidente della nuova Banca di Credito Sardo (Gruppo Intesa Sanpaolo).
La nuova Banca nata dall’integrazione delle filiali di Banca CIS (Gruppo Intesa Sanpaolo) e delle filiali di Intesa Sanpaolo operanti in Sardegna ha ora 116 sportelli, quasi 1.200 dipendenti, oltre 240.000 clienti, 6,1 miliardi di impieghi e 4,9 miliardi di raccolta.
Maggiori dettagli nel sito di Banca di Credito Sardo
Cagliari, 5 marzo 2009 – Dall’integrazione delle filiali di Banca CIS (Gruppo Intesa Sanpaolo) e delle filiali di Intesa Sanpaolo operanti in Sardegna nasce oggi Banca di Credito Sardo (Gruppo Intesa Sanpaolo): 116 sportelli, quasi 1.200 dipendenti, oltre 240.000 clienti, 6,1 miliardi di impieghi e 4,9 miliardi di raccolta. Le quote di mercato della nuova realtà bancaria nella regione sono: 15,9% per gli sportelli, 17,2% per la raccolta e il 31,7% per gli impieghi. Con questi numeri Banca di Credito Sardo si conferma la banca di riferimento per il Gruppo Intesa Sanpaolo nella regione e il secondo operatore bancario sardo.
Questa operazione si colloca all’interno del modello della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, che ha l’obiettivo di radicare con le migliori forme il Gruppo in tutte le regioni italiane valorizzando il radicamento territoriale e i marchi locali. Questo modello si è dimostrato vincente sin dalla sua adozione con la nascita di Intesa Sanpaolo ed è stato valorizzato e rafforzato nei mesi scorsi con la semplificazione in otto direzioni regionali delle aree sul territorio. Banca di Credito Sardo è parte importante della Direzione Regionale Lazio, Sardegna e Sicilia.
La nuova banca è stata presentata oggi a Cagliari, nel corso di un incontro a cui hanno partecipato autorità, esponenti del mondo imprenditoriale e delle associazioni di categoria. La presentazione ha visto gli interventi del vertice della nuova banca e del Gruppo Intesa Sanpaolo: Giorgio Mazzella e Luigi Teolis, rispettivamente Presidente e Direttore Generale della nuova banca, mentre per il Gruppo Intesa Sanpaolo erano presenti Enrico Salza, Presidente del Consiglio di Gestione, Corrado Passera, Consigliere Delegato e Ceo, Francesco Micheli, Direttore Generale e Responsabile della Divisione Banca dei Territori e Franco Gallia, Direttore Regionale dell’Area Lazio, Sardegna Sicilia.
I dipendenti della nuova Banca sono quasi 1.200 - di cui oltre il 45% sono donne e quasi la metà sono dedicati alla relazione con la clientela – al servizio di oltre 240.000 clienti di cui 205.000 privati, 34.000 small business e 1.800 imprese. Nel biennio 2007/2008 Banca Cis e Intesa Sanpaolo hanno erogato finanziamenti a famiglie e imprese per oltre 2,6 miliardi di euro, a dimostrazione della capacità di investimento sul territorio.
L’impegno testimoniato da queste cifre, il profondo e storico radicamento nell’economia della regione, la combinazione tra l’esperienza derivante dall’identità locale e l’appartenenza ad uno dei maggiori gruppi bancari europei, pongono la Banca di Credito Sardo nelle condizioni di giocare un ruolo da protagonista nella crescita economica e sociale della Sardegna.
Maggiori dettagli nel sito di Banca di Credito Sardo
Giorgio Mazzella Tutti i diritti riservati Web designer www.valentinamazzella.net